domenica 4 maggio 2008

PER NON DIMENTICARE DA DOVE VENIAMO...


Cesare Bonesana, marchese di Beccaria (Milano15 marzo 1738 – Milano28 novembre 1794) è stato un giuristafilosofoeconomista e letterato italiano, legato agli ambienti illuministi milanesi.

Fece parte del cenacolo dei fratelli Pietro ed Alessandro Verri, collaborò alla rivista Il Caffè e contribuì a fondare l'Accademia dei Pugni. Fu stimolato in particolare da Alessandro Verri, protettore dei carcerati, ad interessarsi alla situazione della giustizia.

Dopo la pubblicazione di alcuni saggi di economia, pubblicò nel 1764 Dei delitti e delle pene, breve scritto che ebbe enorme fortuna in tutta Europa ed in particolare in Francia, dove incontrò l'apprezzamento entusiastico dei filosofi dell'Enciclopedia e di Voltaire e dei philosophes più prestigiosi che lo tradussero e lo considerarono come un vero e proprio capolavoro.

Partendo dalla teoria contrattualistica, che sostanzialmente fonda la società su un contratto teso a salvaguardare i diritti degli individui, garantendo l'ordine, Beccaria definì il delitto come una violazione del contratto. La società nel suo complesso godeva pertanto di un diritto di autodifesa, da esercitare in misura proporzionata al delitto commesso (principio del proporzionalismo della pena) e secondo il principio contrattualistico per cui nessun uomo può disporre della vita di un altro.

Beccaria sosteneva quindi l'abolizione della pena di morte, che non impedisce i crimini e non è efficace come deterrente; si occupò della prevenzione dei delitti, favorita a suo avviso dalla certezza piuttosto che dalla severità della pena (principio elaborato per la prima volta dall'inglese Robert Peel). Beccaria sosteneva che per un qualunque criminale, una vita da trascorrere in carcere con l'ergastolo privativo della libertà, è peggiore di una condanna a morte, mentre l'esecuzione non vale come monito e deterrente al crimine in quanto le persone tendono a dimenticare e rimuovere completamente un fatto traumatico e pieno di sangue, anche perché nella memoria collettiva l'esecuzione non è collegata ad un ricordo di colpevolezza (non essendo stato seguito il processo).

La figlia Giulia fu la madre di Alessandro Manzoni.

Le opere sono state fonte d'ispirazione per saggi di sociologia e di filosofia contemporanea in tutto il mondo.

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